A caccia dei certificati di ritenute

 

Il mese di Febbraio coincide con la stagione della caccia dei certificati di ritenuta d’acconto, prezioso documento per i professionisti necessario allo scomputo di quanto trattenuto dai sostituti di imposta

Il lavoro è improbo e spesso i sostituti prestano scarsa attenzione all’adempimento.

Facciamo il punto della situazione:

 

 

Sostituto: è soggetto alla sanzione di €. 258 per singola certificazione omessa (per tale motivo si consiglia l’invio tramite racc. A/R)

Percipiente: la certificazione costituisce titolo per lo scomputo delle ritenute dall’imposta lorda determinata in Unico dal percipiente. E’ comunque ammesso scomputare le ritenute subite documentando l’effettivo assoggettamento a ritenuta del compenso.
Ciò potrà avvenire con l’esibizione congiunta di (RM 68/2009 ):

  • copia della fattura: per la verifica del compenso lordo
  • documentazione bancaria (es.: estratto del C/C bancario, ricevuta di bonifico, ecc.): per la verifica dell’incasso al netto della ritenuta
  • dichiarazione sostitutiva di atto notorio: il contribuente dichiari:
  • che la documentazione bancaria è riferita ad una determinata fattura regolarmente  contabilizzata (il bonifico potrebbe non riportare gli estremi della fattura)
  • che non vi sono stati altri pagamenti da parte del sostituto riferiti a tale compenso.

 

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