Equitalia:stop pignoramenti sulle pensioni

EquitaliaNotizie di stampa del 23 aprile 2013, riportano il dietrofront di Equitalia alle procedure di pignoramento delle pensioni per ruoli scaduti.

Giova ricordare che Equitalia spa è un soggetto abilitato alla riscossione dei tributi, con decreto ministeriale abilitativo.

Opera inoltre non in tutta Italia, ma solo in alcune regioni. In Sicilia opera la “Riscossione Sicilia spa” ex Montepaschi Serit spa.A tutt’oggi la Riscossione Sicilia Spa è una società detenuta al 90% dalla Regione Sicilia e al 10% da Equitalia Spa.

Non è dato sapere se anche l’esattore siciliano si adeguerà a tale direttiva interna assunta da Equitalia Spa nazionale, ma è lecito aspettarsi una uniformità di comportamento quanto meno per non creare disparità tra contribuenti per i medesimi adempimenti.

Sotto riportiamo lo stralcio da ” la Repubblica”

” Stop ai pignoramenti sui conti corrente in banca o alle poste, dove vengono versati i soldi di stipendi e pensioni. Lo ha deciso Equitalia con decorrenza immediata stabilendo che la procedura va attivata su datori di lavoro ed enti pensionistici e solo se nel caso in cui il reddito o la pensione in questione superino i 5 mila euro. Con una nota diffusa internamente, Equitalia chiarisce che le azioni di pignoramento direttamente sul conto corrente saranno attivabili “solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o l’ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5.000 euro mensili”.

La nota interna, diffusa per dare indicazioni ai propri uffici su come comportarsi in materia di pignoramenti dei conti correnti, si è resa necessaria in seguito alle “problematiche emerse in merito ai pignoramenti e le disposizioni sono con “decorrenza immediata”. Per le procedure di pignoramento presso il datore di lavoro o l’ente pensionistico si procederà secondo le tradizionali regole: potrà essere pignorato un decimo dello stipendio sotto i 2.500 euro mensili di reddito, un settimo tra 2.500 e 5.000 euro un quinto sopra questa soglia. “

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